Scheda libro


Esercitar mi sole
Esercitar mi sole 
Raimondo di Sangro e la Crusca in un carteggio di metà Settecento 

Autore
Fiammetta Rutoli a cura di Fabrizio Masucci 

Collana
Substantia 

ISBN
9788888247601 

Edizione

Traduzione
 

Anno
2023 

Pagine
244 

Formato
17 cm x 24 cm 

Prezzo
€ 35,00

Spedizione in:
3 giorni lavorativi

Quantità: 1

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 Sperimentatore, mecenate, editore clandestino e gran maestro della Massoneria, il settimo principe di Sansevero Raimondo di Sangro (1710-1771) fu anche membro della Crusca con il nome di Esercitato. Per la prima volta è pubblicata in questo volume la trascrizione integrale del carteggio tra il principe e Andrea Alamanni, vicesegretario dell’Accademia della Crusca, avviato nel 1742 e conclusosi nove anni dopo. Le lettere, conservate nell’Archivio dell’Accademia, sono precedute da un ampio studio che commenta circostanze, avvenimenti, temi il cui approfondimento è sollecitato dalle parole dei due corrispondenti e da altre preziose fonti, come il documento di revisione linguistica della Lettera Apologetica, opera di Raimondo di Sangro stampata con l’approvazione della Crusca.


Segnato da attriti e maldigeriti compromessi, il confronto tra la personalità irrequieta del principe di Sansevero e l’istituzione deputata a vigilare sulla purezza della lingua offre un interessante spaccato delle spinte e delle resistenze – non tutte feconde le prime, non tutte sterili le seconde – che si contrapponevano, e talvolta venivano a patti, nella repubblica letteraria della penisola alla metà del Settecento. Gli accesi imbarazzi suscitati in Accademia dall’uso di tecnicismi da parte dell’Esercitato, la «sottil critica » dei censori all’impresa da accademico proposta dal principe e rigettata, le centinaia di minuziose «osservazioni » dei quattro revisori della Lettera Apologetica si intrecciano con questioni che non attengono solo alla correttezza della forma, a riprova del vivo legame tra lingua, stile, pensiero e storia.


Aspetti meno esplorati dell’attività del principe di Sansevero, quali la produzione letteraria e la laboriosa ricerca di una lingua e di uno stile che spiccassero per «emendatezza e proprietà», gettano nuova luce sulla sua complessiva parabola biografica e intellettuale.


Lo studio del rapporto tra Raimondo di Sangro e l’Accademia della Crusca arricchisce di altri tasselli il profilo di un aristocratico inteso ad accrescere il proprio prestigio, di uno spirito ironico e originale, di un pensatore eterodosso censurato dalla Chiesa romana.




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